Quando uscì, nel 1980, Il nome della rosa di Umberto Eco ebbe risonanza internazionale. Questo giallo medievale, in cui Sherlock Holmes, Ruggiero Bacone, Anselmo d’Aosta e i deliqui carnali della tradizione mistica convivono senza soluzione di continuità, divenne un bestseller la cui fama sarebbe stata destinata ad aumentare grazie alla (modesta) trasposizione cinematografica1 interpretata da […]
Il Nicolas Winding Refn che nel 2010 avvia la produzione di Drive [id., 2011], è un autore reduce dal drammatico fallimento al botteghino di Valhalla Rising [id., 2009]. Dopo il grande successo di Bronson [id., 2008] infatti, che pure non presentava scelte stilistiche di facile digeribilità, la radicalizzazione di tali scelte nel film successivo ha […]
Vladimir Propp, il celebre antropologo, ricorda le penose traversie censorie in cui incorse il genere letterario della fiaba, in epoca prima feudale e poi capitalista. Le «antiche fiabe […] sono perseguitate dalla chiesa e dal potere statale», tanto da innescare l’emanazione di «decreti contro i narratori professionali di fiabe».1 Non c’è da stupirsene. Narrazione popolare […]
Ecco il nostro paradosso: che l’arte nella nostra società sia, al contempo, l’estremo di una cultura e l’inizio di una natura; che tutta la libertà dell’artista abbia come bel risultato quello di imporci un’immagine immobile dell’uomo. Roland Barthes1 Secondo capitolo della cosiddetta trilogia della depressione, dopo «il destabilizzante squarcio su di un inferno privato» (Vigna)2 […]
Questo articolo è suddiviso in due parti. Clicca QUI per la sezione dedicata alle questioni tematiche del film. – UN’ESTETICA DELLA SOFISTICAZIONE di Andrea Termini. Al netto di tutto ciò che sul piano del contenuto si lascia ricondurre a tabù antropologici più o meno atavici e di agevole connotazione orrorifica (cannibalismo, necrofilia), il potenziale perturbante […]