THE SHAPE OF THINGS TO COME Più di tre lustri son trascorsi dalla prima proiezione pubblica di Mulholland Drive [Mulholland Dr., David Lynch, 2001], il 16 maggio del 2001, a Cannes. Solo quattro mesi dopo, un aereo della American Airlines e uno della United Airlines, dirottati da diciannove terroristi di Al Qaida, si sarebbero schiantati […]
Se il cinema è, più di ogni altra, l’arte del tempo e dello spazio, pochi registi come Béla Tarr lo hanno espresso con altrettanto rigore e chiarezza. Egli non è stato solo il grande cantore della «fine dell’umanità» del nostro secolo: al pari dei più grandi autori della settima arte (da Orson Welles a John […]
Attraverso brevi schede critiche dedicate ai registi che, quest’anno, presenteranno un nuovo film alla Festival di Venezia, la redazione de «Lo Specchio Scuro» vuole offrire un’introduzione al cinema di questi cineasti. Buona lettura. Zhao Liang, a cura di Alberto Libera. Tsai Ming-liang, a cura di Nicolò Vigna. Atom Egoyan, a cura di Nicolò Vigna. Franco […]
L‘arte è sempre stilizzazione Albert Camus, L’uomo in rivolta Senza un attimo di tregua. Vivere e morire a Los Angeles [To Live and Die in L.A., 1985] di William Friedkin è un bombardamento d’immagini e suoni. Un noir metropolitano tra i più secchi e convulsi che si siano mai visti. Niente orpelli, niente arabeschi: non […]
[…] il tardo capitalismo stesso è un racket piramidale su scala globale, il tipo di piramide in cima alla quale si fanno sacrifici umani, portando nel frattempo i boccaloni a credere che tutto durerà in eterno. Era come se la stessero cercando con le unghie e con i denti, questa vita che oggi hanno, questa […]