Un anno esatto dall’uscita in sala è parso un tempo minimo sufficiente per estratte Blackhat [id., 2015] dalle norme dell’esperienza e inserirlo nel limbo della memoria. Straziante flop al botteghino per i suoi caratteri d’avanguardia inscritti all’interno di un processo produttivo industriale, l’ultimo film di Michael Mann si rivela invece un’opera di straordinario interesse per riflettere sulla contemporaneità, non solo cinematografica. […]
ARCHITETTURE DI SGUARDI Intervista al critico Pier Maria Bocchi, maggiore studioso italiano del cinema di Michael Mann. Nel 2002 ha pubblicato il volume Michael Mann per la collana monografica Il Castoro Cinema. Si parla di Blackhat [id., 2015] l’ultimo film del grande autore americano. Nel Castoro dedicato al regista lei scrive:«Quella di Mann è una specie […]
L’arte è sempre stilizzazione Albert Camus, L’uomo in rivolta #Senza un attimo di tregua 1985. L’anno della fine del primo mandato di Reagan e di We Are the World, del dirottamento dell’Achille Lauro e del Live Aid, delle tre bombe scoppiate Salt Lake City e della fondazione di NeXT da parte di Steve Jobs. A novembre fa […]
[…] il tardo capitalismo stesso è un racket piramidale su scala globale, il tipo di piramide in cima alla quale si fanno sacrifici umani, portando nel frattempo i boccaloni a credere che tutto durerà in eterno. Era come se la stessero cercando con le unghie e con i denti, questa vita che oggi hanno, questa […]