Days [日子, 2020], l’ultimo film del maestro taiwanese (ma malese di nascita) Tsai Ming-liang, è stato accolto unanimemente come il ritorno del regista al cinema di finzione, a distanza di sette anni da Stray Dogs [Jiaoyou, 2013]. Indipendentemente da questa affermazione, per cui si rendono necessarie alcune precisazioni, il film procede sui binari più cari […]
Pena di morte, definizione possibile dell’immagine, come stato ultimo e terminale del contagio tra il mondo e una massa di corpi squartati che si aprono ad altri corpi, patteggiando con paura, divorati da quelli che hanno il potere di annichilirli1. L’opera di Antoine D’Agata (non solo cinematografica) ha sempre richiesto al suo fruitore un impegno […]
Io non sento molta differenza fra quello che filmo e quello che sono. – Corso Salani1 Il 16 giugno del 2010 moriva, all’età di 48 anni, uno dei più originali autori cinematografici italiani della sua generazione: Corso Salani. Nato a Firenze nel ’61, Salani era un cineasta che potremmo definire “invisibile” perché consapevolmente ai margini […]
La parabola artistica di Josef von Sternberg si potrebbe riassumere con un’immagine: quella del cerchio. I due film che delimitano la carriera del cineasta austriaco – The Salvation Hunters [id., 1925] e L’isola della donna contesa [The Saga of Anatahan, 1953] – sembrano infatti specchiarsi l’uno nell’altro, sovrapporsi idealmente. Una somiglianza, questa, che può far […]
Ho ucciso! [Crime and Punishment, 1935] è stato a lungo, e tristemente, un film quasi introvabile della carriera di Josef von Sternberg. Alcuni dei principali testi sull’opera del regista ne fanno menzione soltanto come di un’«esperienza poco felice» parte del suo breve periodo alla Columbia (è il verdetto del 1967 di Herman G. Weinberg); altri (per esempio […]