Quando uscì, nel 1980, Il nome della rosa di Umberto Eco ebbe risonanza internazionale. Questo giallo medievale, in cui Sherlock Holmes, Ruggiero Bacone, Anselmo d’Aosta e i deliqui carnali della tradizione mistica convivono senza soluzione di continuità, divenne un bestseller la cui fama sarebbe stata destinata ad aumentare grazie alla (modesta) trasposizione cinematografica1 interpretata da […]
Vladimir Propp, il celebre antropologo, ricorda le penose traversie censorie in cui incorse il genere letterario della fiaba, in epoca prima feudale e poi capitalista. Le «antiche fiabe […] sono perseguitate dalla chiesa e dal potere statale», tanto da innescare l’emanazione di «decreti contro i narratori professionali di fiabe».1 Non c’è da stupirsene. Narrazione popolare […]
Ecco il nostro paradosso: che l’arte nella nostra società sia, al contempo, l’estremo di una cultura e l’inizio di una natura; che tutta la libertà dell’artista abbia come bel risultato quello di imporci un’immagine immobile dell’uomo. Roland Barthes1 Secondo capitolo della cosiddetta trilogia della depressione, dopo «il destabilizzante squarcio su di un inferno privato» (Vigna)2 […]
THE SHAPE OF THINGS TO COME Più di tre lustri son trascorsi dalla prima proiezione pubblica di Mulholland Drive [Mulholland Dr., David Lynch, 2001], il 16 maggio del 2001, a Cannes. Solo quattro mesi dopo, un aereo della American Airlines e uno della United Airlines, dirottati da diciannove terroristi di Al Qaida, si sarebbero schiantati […]
Introduzione: qualche cenno sulla questione dello spazio nelle immagini contemporanee. Non è un caso che la nuova sensibilità interdisciplinare nei confronti dello spazio (qualcuno vi si riferisce parlando di Spatial Turn)1 nasca in una contemporaneità dominata dalle immagini e dalla loro spettacolarizzazione – in cui cioè la cultura del visivo implica «un privilegio delle coordinazioni […]