Femme fatale [id., 2002] ha un titolo talmente paradigmatico da risultare quasi una dichiarazione d’intenti. Pur facendo infatti parte dell’ideale «ciclo hitchcockiano» di Brian De Palma1, il film amplia il raggio d’azione teorico del regista di Vestito per uccidere [Dressed to Kill, 1980] ad un intero genere: il noir. La cosiddetta femme fatale è stata, […]
Non si può prescindere, parlando di Omicidio in diretta [Snake Eyes, 1998 – singolare condivisione del titolo originale di Occhi di serpente di Abel Ferrara (1993, conosciuto però anche come Dangerous Game)], dalle riflessioni di Gianni Canova. Nel suo fondamentale L’alieno e il pipistrello, il grande critico e saggista individua, nel film di De Palma, […]
Il desiderio en abime Quando il film uscì nel 1992 la gran parte dei critici aprì il fuoco su Brian De Palma. Il plotone di esecuzione fu trasversale, ad ogni latitudine, e rimproverava al regista di Newark le solite mancanze e smemoratezze: manierismi, autocitazioni, mancanza di verosimiglianza, buchi narrativi e gravi incongruenze della sceneggiatura. Dimenticando […]
Capita che nel giocolavoro (pescando qui dall’efficace terminologia ghezziana) di De Palma al titolo stesso sia impresso immediatamente un carattere strettamente bivalente. “Dressed to Kill” è una locuzione ordinaria che significa “vestire per fare colpo”1 ma, letteralmente, le parole che la compongono determinano il significato di “vestito per uccidere” (per giunta il titolo con cui […]
Personaggi come la giornalista Grace Collier di Le due sorelle [Sisters, 1973] e il businessman Michael Courtland di Complesso di colpa [Obsession, 1976] condividono la medesima necessità di collegare dei segni, donando loro senso solo in relazione alle connessioni infrasoggettive stabilitesi a priori tra di essi. È uno dei costrutti fondamentali della detection classica, articolato […]