Con C’era una volta… a Hollywood [Once Upon a Time… in Hollywood, 2019] Tarantino chiude un’ufficiosa “trilogia revisionista” iniziata nel 2009 con Bastardi senza gloria [Inglorious Basterds] e proseguita poi nel 2012 con Django Unchained [id.]. Come nei due precedenti, nel film si assiste a un processo di riappropriazione e rilettura della storia che, soprattutto […]
Possiamo definire le immagini dei film della regista Anna Marziano come “immagini del limitare”, fatte di inquadrature fisse di orizzonti che esprimono la visione di un’umanità marginalizzata. Gilles Deleuze in Che cosa è un corpo scrive: «Il margine del bosco è un limite. […] Non avendo più la possibilità di mettere radici o d’espandersi, la foresta […]
In questo gigantesco ammasso di segni, di essenza puramente geologica, l’uomo non ha avuto parte alcuna. Jacques Baudrillard, L’America Pur essendo il primo film di Shyamalan successivo agli sconvolgimenti del 9/11, Signs [id., 2002] non è tanto un film sulla paranoia (come invece sarà il successivo The Village [id., 2004]1) quanto un’opera che affronta uno […]
Personaggi come la giornalista Grace Collier di Le due sorelle [Sisters, 1973] e il businessman Michael Courtland di Complesso di colpa [Obsession, 1976] condividono la medesima necessità di collegare dei segni, donando loro senso solo in relazione alle connessioni infrasoggettive stabilitesi a priori tra di essi. È uno dei costrutti fondamentali della detection classica, articolato […]
Uno più uno, che era un modo per cercare di far due. Ma poi mi sono accorto, dopo, che tra due cose ci deve sempre essere un’altra cosa1 Jean-Luc Godard Honeymoon [id. 2014] dell’esordiente Leigh Janiak, una gavetta spesa come assistente di produzione, è un film ascrivibile ai canoni formulaici dell’horror ma profondamente disgiunto dallo […]