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Secondo IMDb, hai cominciato la tua carriera da sceneggiatore per il cinema nel genere sci-fi con Dreamscape [id., Joseph Ruben, 1984] e Star Trek V – L’ultima frontiera [Star Trek V: The Final Frontier, William Shatner, 1989]. Come mai hai cominciato a scrivere thriller erotici 

Si tratta di un genere che ho sempre apprezzato. Inoltre, non bisogna dimenticare che realizzare un thriller non comporta una spesa eccessiva. Ecco perché attirano l’interesse sia dei registi che degli studi cinematografici. All’inizio della mia carriera ho lavorato in produzioni ad alto budget, ma successivamente mi sono dedicato a film più piccoli. Ci sono vantaggi nello scrivere film appartenenti al genere thriller erotico, poiché non si basano sugli effetti speciali o su una narrazione grandiosa. Tendono ad essere contenuti. Essi funzionano meglio quando coinvolgono e spaventano lo spettatore su un piano intimo, profondo. Quando sono ben fatti, sono divertenti da guardare – e, lo ammetto, da scrivere.

Se pensiamo che hai lavorato in quella che possiamo considerare l’età dell’oro del genere (gli anni Novanta e i primi anni Duemila), non è sbagliato dire che hai cominciato “tardi” a scrivere thriller erotici (il primo che hai scritto è Obsessed – Passione fatale [Obsessed, 2009]). Eri appassionato di thriller erotici negli anni Novanta? Quali erano i tuoi preferiti?

Mi vengono in mente Rischiose abitudini [The Grifters, Stephen Frears, 1990] e L’ultima seduzione [The Last Seduction, John Dahl, 1994].

Per quanto riguarda le mie influenze, sono da sempre un fan del film noir classico. Probabilmente il mio preferito è La fiamma del peccato [Double Indemnity, 1944], diretto da Billy Wilder. Se dovessi compilare una lista, dovrei citare Le catene della colpa [Out of the Past, Jacques Tourneur, 1947], La sanguinaria [Gun Crazy, Joseph H. Lewis, 1950], Detour – Deviazione per l’inferno [Detour, Edgar G. Ulmer, 1945], La signora di Shanghai [The Lady from Shanghai, Orson Welles, 1947] e molti altri film. Un’altra pellicola che apprezzo e che mi ha influenzato molto è Brivido caldo [Body Heat, 1981] di Lawrence Kasdan, un film che potremmo definire un “neo-noir”, in quanto è stato realizzato negli anni Ottanta. Brivido caldo è riuscito a rendere qualcosa di vecchio nuovamente attuale.

Brivido caldo: un thriller erotico realizzato negli anni Ottanta.

All’inizio della mia carriera, ho lavorato alle sceneggiature di diversi thriller, in alcuni casi senza essere accreditato. Ho scritto (o riscritto) film come Stepfather – Il patrigno [The Stepfather, 1987], L’innocenza del diavolo [The Good Son, 1993] e Sola nel buio [Penthouse North, 2013], tutti diretti da Joseph Ruben, un regista con una predilezione per questo tipo di film. In realtà, Joe avrebbe dovuto dirigere anche il thriller erotico Identità rubata [Shattered, Luis Prieto, 2022], ma purtroppo a causa delle difficoltà legate al COVID-19 ciò non è stato possibile. Nel corso degli anni, io e lui abbiamo trascorso molto tempo insieme, cercando di comprendere ciò che rende efficaci questo tipo di film.

Il thriller erotico come genere non contempla quasi mai la purezza di uno schema ma si fonda su una logica dell’ibridazione. Come differiscono tra loro i thriller che hai realizzato in quanto a vicinanza al genere thriller erotico?

Alcuni thriller erotici si basano principalmente su relazioni sessuali che sfuggono di mano e si trasformano in tragedia. Attrazione fatale [Fatal Attraction, Adrian Lyne, 1987] rappresenta il miglior esempio di questo tipo di film. Ciò che rende Attrazione fatale eccezionale è l’impatto che ha sul nostro immaginario. Il film riguarda persone con cui possiamo identificarci. La storia non presenta nessun crimine a scopo di lucro. Il film racconta semplicemente dell’ossessione crescente di una donna respinta che, come afferma il personaggio interpretato da Glenn Close, «non può essere ignorata». Ci schieriamo dalla parte di Michael Douglas, la cui famiglia viene minacciata, ma proviamo anche simpatia e comprensione per Close, che si sente (giustificatamente) usata e abbandonata.

Nel thriller erotico Obsessed – Passione fatale, che ho scritto, la trama segue una simile traccia. Fatale – Doppio inganno e, più recentemente, Identità rubata si concentrano, invece, sul sesso utilizzato come arma per commettere omicidi e perseguire il profitto.

fatale

shatteredIl sesso come un’arma: Fatale – Doppio inganno e Identità rubata.

Una delle tue ultime sceneggiature, Fatale – Doppio inganno, esplicita fin dal titolo il suo debito nei confronti di Attrazione fatale, da cui riprende la famosa scena di sesso sul lavandino della cucina. Nello stesso tempo, il poliziotto del film interpretato da Hilary Swank si chiama Quinlan, un evidente riferimento a L’infernale Quinlan [Touch of Evil, Orson Welles, 1959]. Si ritiene che il noir sia un progenitore del thriller erotico. Pensi che lo stesso sia vero per i tuoi film?

Sieti i primi a riconoscere il riferimento a Hank Quinlan, il poliziotto corrotto interpretato da Orson Welles ne L’infernale Quinlan. Mi piace inserire nelle sceneggiature questi piccoli riferimenti, di tanto in tanto, per vedere se i miei compagni cinefili sono attenti.

touch of evil quinlan

fatale erotic thrillerIl poliziotto interpretato da Hilary Swank è chiamato Quinlan, un evidente riferimento al film di Welles.

Il film noir classico è sicuramente il progenitore del thriller erotico. Il noir stesso è stato un prodotto della letteratura pulp degli anni Trenta-Quaranta, per mano di autori come James M. Cain, Cornell Woolrich e degli scrittori di Black Mask, una rivista pulp che trattava di crimini brutali, donne fatali e detective dal cuore di pietra.

Uno dei miei film preferiti, La fiamma del peccato di Billy Wilder, è tratto da un romanzo di Cain e contiene tutti gli elementi classici del noir. Una femme fatale manipola un uomo per commettere un omicidio a scopo di lucro. In alcune storie i ruoli si invertono ed è l’uomo a manipolare la donna, ma gli esiti sono sempre gli stessi: fallimento o morte per entrambi.

erotic thriller double indemnityIl film noir è tra i progenitori del thriller erotico.

I thriller erotici sono anche debitori del giallo all’italiana e dei thriller europei degli anni Settanta, che hanno alzato l’asticella per quel che riguarda il livello di violenza e sessualità rappresentabili sul grande schermo del cinema.

Alcuni thriller erotici che hai scritto hanno per protagonisti attori afroamericani. A nostro avviso, ciò rappresenta un’importante novità rispetto ai thriller erotici degli anni Novanta, spesso indirizzati a un pubblico bianco. Quali sono le sfide che hai incontrato nello scrivere thriller erotici alla maniera dei classici degli anni Novanta ma incentrati su personaggi afroamericani?

Non direi che ci siano state delle vere e proprie sfide. Quei ruoli avrebbero potuto essere interpretati da attori di qualsiasi etnia. Nel caso di Obsessed – Passione fatale, l’idea era quella di presentare la storia senza alcun commento razziale. Il divertimento era vedere attori neri in ruoli che tradizionalmente vengono interpretati da attori bianchi. Per questo motivo Idris Elba e Beyoncé hanno voluto recitare nel film e il pubblico ha scelto di vederlo. Da questo punto di vista, Obsessed – Passione fatale è simile a un altro film che ho scritto negli anni Novanta, l’action movie Passenger 57 – Terrore ad alta quota [Passenger 57, Kevin Hooks, 1992], in cui il protagonista era nero in un periodo in cui il ruolo veniva sempre assegnato a un attore bianco.

A questo proposito, troviamo molto interessante la scelta degli ambienti in Fatale – Doppio inganno, dove avviene una sorta di “ribaltamento sociale” per cui i ricchi benestanti sono afroamericani che vivono in appartamenti iper lussuosi che si affacciano sullo skyline della città, mentre il “bianco” (la corrotta agente Quinlan) risiede in un loft in periferia, tipico dei villain dei thriller erotici (Attrazione fatale, L’amore infedele – Unfaithful [Unfaithful, Adrian Lyne, 2002]). Ci potresti dire qualcosa riguardo alle scelte fatte per gli ambienti che caratterizzano Fatale – Doppio inganno? Quanto di ciò si riflette nei gesti dei personaggi e nel loro modo di essere?

Deon Taylor, il regista di Fatale – Doppio inganno, ha concepito l’idea di base. L’anno precedente aveva diretto la mia sceneggiatura originale L’intruso [The Intruder, 2019], in cui una coppia nera si scontrava con un proprietario di casa bianco e psicopatico. Deon è afroamericano e ha sempre cercato di realizzare film con un cast inclusivo. Inoltre, gli piace sovvertire le aspettative, quindi era fondamentale che il personaggio interpretato da Michael Ealy in Fatale – Doppio inganno fosse inizialmente una figura potente, ricca, che è sempre in controllo, per poi vedere le sue certezze sfaldarsi di fronte a una poliziotta bianca che può distruggerlo. La poliziotta, interpretata da Hilary Swank, vuole qualcosa, e vede in Ealy il mezzo per ottenerlo. Ma non è interessata al denaro: sta cercando di riavere suo figlio, il che la rende, a mio avviso, un personaggio più complesso rispetto alla tipica femme fatale. Inoltre, non è una seduttrice affascinante. È una madre lavoratrice.

Sia L’intruso che Identità rubata aggiornano il tema dello “yuppie in pericolo”, molto popolare negli anni Novanta, rendendo gli sottintesi politici più espliciti. Questa scelta è una conseguenza del contesto sociale e politico degli Stati Uniti? Penso al cappello indossato dal personaggio di Dennis Quaid in L’intruso, che sembra fare riferimento al cappellino M.A.G.A. di Donald Trump, e al discorso populista contro le persone ricche in Identità rubata.

Sì, è un tema che mi appassiona esplorare. In America, coloro che “hanno” – le persone con il potere e il denaro – vivono nel terrore di perderlo tutto da parte di coloro “non hanno”. Ecco perché i film del genere home invasion colpiscono nel profondo. Riflettono le paure più profonde della nostra società. I cattivi di Identità rubata si sentono pienamente giustificati nel prendere la ricchezza del protagonista, per loro è una sorta di restituzione per essere nati senza nulla.

the intruder l'intrusoIl personaggio di Dennis Quaid ne L’intruso.

Nel genere thriller erotico, il sesso è un elemento fondamentale dell’intreccio. Che ruolo svolge nelle tue storie?

In Obsessed – Passione fatale, i personaggi non fanno neppure sesso, ma la tentazione è sempre presente, attraversa ogni scena come una corrente sotterranea. In Fatale – Doppio inganno e Identità rubata, invece, il sesso è più in primo piano, ma non viene utilizzato per fare dell’exploitation scadente.

obsessed passione fatale david lougheryIn Obsessed – Passione fatale, la tentazione sessuale attraversa ogni scena come una corrente sotterranea.

Sono stato fortunato perché i film che ho scritto hanno avuto quasi tutti budget decenti e bravi attori. Negli anni Novanta, i thriller erotici tendevano ad essere opere video a basso budget o film trasmessi a tarda notte da Cinemax. Questi film si concentravano principalmente su scene di sesso e di nudo e la trama, se c’era, rimaneva in secondo piano. Fortunatamente, i film che ho scritto si sono concentrati più sulla trama e sullo studio psicologico dei personaggi che sul sesso. Tuttavia, mi piace assicurarmi che la tensione sessuale sia sempre presente, appena sotto la superficie, che venga resa esplicita o meno.

La femme fatale di Identità rubata ricorda Sharon Stone in Basic Instinct: entrambe sono bionde, bisessuali e utilizzano il sesso come un’arma. In che modo si differenzia dalla classica femme fatale dei thriller erotici degli anni Novanta?

In Identità rubata, volevo che la femme fatale suscitasse empatia. Si scopre che è stata addestrata a utilizzare il sesso per manipolare gli uomini a fini di lucro. È come una bambola meccanica. Ma anche se è capace di grande violenza e sadismo, finisce con l’innamorarsi della sua vittima. I suoi veri sentimenti la fanno deviare dal suo obiettivo, rivelandosi fatali. Non riesce a gestire la situazione e impazzisce.

Nurse – L’infermiera [Nurse 3D, Doug Aarniokoski, 2013] è un thriller erotico insolito: adotta il punto di vista della femme fatale Abby; non vi è alcun personaggio maschile significativo nella trama; presenta immagini pornografiche e horror ed è fortemente influenzato dal sottogenere del rape & revenge. Da un punto di vista ideologico, i suoi eccessi possono essere interpretati come progressisti e reazionari allo stesso tempo. Lo definiresti un thriller erotico? Qual è la tua opinione su questa sceneggiatura? Il tono di Nurse 3D è diverso da quello degli altri che hai scritto, a volte è pulp e divertente come un film di Tarantino.

Ho lavorato alle prime bozze della sceneggiatura per Nurse – L’infermiera. Lionsgate voleva realizzare un film ispirato a una campagna di marketing utilizzata per promuovere i film della serie Saw. Gli annunci presentavano infermiere estremamente sexy con outfit fetish aderenti.

loughery erotic thriller nurse 3d sawAnnunci pubblicitari che mostrano infermiere sexy in Saw IV [id., Darren Lynn Bousman, 2007] e Nurse – L’infermiera.

La mia versione della sceneggiatura era più vicina al cinema di Hitchcock ed era reminiscente de La sposa in nero [La Mariée était en noir, François Truffaut, 1968], nel senso che era essenzialmente un revenge movie con elementi sexy. Aveva un sacco di humor nero e momenti scioccanti. È interessante che menzioniate Quentin Tarantino. I Kill Bill erano ispirati alla trama de La sposa in nero – il marito di una donna viene ucciso nel giorno del loro matrimonio e lei si attiva per eliminare le persone responsabili. Nurse – L’infermiera è stato concepito sin dall’inizio per essere un film sporco e diretto, con molto sangue, sesso e nudità, ma doveva anche avere un tono ironico. Ho scritto alcune bozze e ho abbandonato il progetto. La sceneggiatura è stata rielaborata da altre mani, in particolare dal regista Doug Aarniokoski. Che ci crediate o no, in un certo senso il risultato finale mi è piaciuto.

Negli ultimi vent’anni il genere thriller erotico sembrava essere scomparso dai radar. A cosa è dovuta a tuo parere questa progressiva marginalizzazione? E a cosa invece il rinnovato interesse verso il genere? Pensi che il successo recente di serie e miniserie televisive dal contenuto sessuale sempre più esplicito (come Euphoria [id., creata da Sam Levinson, 2019-in corso], Bridgerton [id., creata da Chris Van Dusen, 2020-in corso]) e le piattaforme di streaming stiano agevolando il ritorno di una tipologia di film che aveva sì successo in sala ma ne aveva ancor più in seguito, come visione casalinga?

Come ho detto in precedenza, i film thriller sono piuttosto economici da realizzare, quindi non è sorprendente che molti registi alle prime armi li realizzino. Tuttavia, la loro popolarità va e viene. Al momento i thriller erotici sono in declino. Al giorno d’oggi, a causa della presenza di grande quantità di sesso esplicito nei film, in TV e sulle piattaforme di streaming, il pubblico è più interessato a film di puro orrore o di suspense che non abbiano per forza degli elementi di tensione sessuale.

Sempre a proposito della rinascita del genere, hai visto i thriller erotici usciti negli ultimi 2 anni (The Undoing – Le verità non dette [The Undoing, creata da David E. Kelley, 2020], Illusioni mortali [Deadly Illusions, Anna Elizabeth James, 2021], Out of the Blue [id., Neil LaBute, 2022], The Voyeurs [id., Michael Mohan, 2021], Acque profonde [Deep Water, Adrian Lyne, 2022])? Ti sono piaciuti? Cosa ne pensi? 

Ho apprezzato The Undoing – Le verità non dette anche se non me lo ricordo come particolarmente erotico. E non si tratta di una miniserie? Non ho visto gli altri film che avete citato ma probabilmente li recupererò.

Una scena della miniserie HBO The Undoing – Le verità non dette.

In particolare, Acque profonde mi incuriosisce perché inizialmente era previsto che sarebbe stato distribuito nelle sale cinematografiche. So che le recensioni non sono state positive, ma è stata una sorpresa che un film ad alto budget con attori famosi diretto da Adrian Lyne sia stato ritirato dalla distribuzione. Non posso dire se ciò sia accaduto perché il film non era particolarmente buono o perché lo studio non pensava che avrebbe fatto soldi. Probabilmente è stata una combinazione di questi due fattori.

Pensi che vedremo ancora budget importanti e grandi star dedicarsi a thriller erotici pensati per la sala, come accaduto negli anni Novanta? Oppure credi che siano film destinati a vivere esclusivamente sulle piattaforme di streaming? Il caso di Acque profonde, un thriller erotico costato 49 milioni di dollari distribuito direttamente in streaming su Hulu, non lascia molte speranze a questo proposito… 

C’è anche la concorrenza della rete televisiva Lifetime, specializzata in film di suspense al femminile che spesso hanno tematiche sessuali, anche se, a conti fatti, non sono particolarmente erotici. Ne hanno realizzati centinaia, forse migliaia, e vengono trasmessi 24 ore al giorno, sette giorni alla settimana. Potremmo definirli thriller erotici per un pubblico di tutte le età.

Non so cosa riservi il futuro per i thriller erotici mainstream. Attualmente [settembre 2022, NdR] sto lavorando alla stesura di una sceneggiatura per Netflix che include un elemento sessuale, ma l’accento principale è posto sui personaggi e sugli imprevedibili colpi di scena. Nonostante ciò, la trama ruota attorno a una relazione sessuale che porta con sé una serie di complicazioni.

Credi che ci sia ancora un numero consistente di spettatori interessati a vedere i thriller erotici? In particolare, quale pensi che sia il tipo di pubblico che possa vedere e apprezzare le tue storie? Quando scrivi un thriller erotico pensi di avere a che fare con spettatori “competenti”, consapevoli delle convenzioni del genere?

Credo che le persone saranno sempre interessate a questo genere di film. Tuttavia, non sono certo che vogliano ancora vederli in una sala cinematografica. Penso che preferiscano guardarli in privato, comodamente dal divano di casa. Inoltre, la maggioranza del pubblico è ormai esperta del genere, quindi diventa sempre più difficile proporre qualcosa che possa sorprenderli.

Cosa ne pensi dello scarso “rispetto” che critici professionisti e pubblico hanno avuto e hanno tutt’ora nei confronti del genere thriller erotico? Quasi tutti i thriller erotici usciti negli ultimi anni hanno ricevuto un punteggio molto basso su Rotten Tomatoes.

La critica più comune è: “L’ho già visto”. Ed è difficile contrabattere. È davvero difficile creare storie per il genere thriller che siano originali. Ma quando scrivo, penso che c’è sempre un nuovo pubblico in arrivo, che vedrà queste storie per la prima volta. Naturalmente, ciò non rappresenta una protezione da critiche giustificate.

La critica ha sempre avuto un rapporto complicato coi thriller erotici, condannando il genere soprattutto da un punto di vista ideologico. Ancora oggi capita di leggere che Attrazione fatale «è contrassegnato da un’ideologia schifosa» (Allison P. Davis su Vulture). A tuo parere film come Attrazione fatale, Proposta indecente [Indecent Proposal, Adrian Lyne, 1993] e Basic Instinct sono davvero “inaccettabili” oggi?

I thriller erotici sono progettati per far urlare gli spettatori sulle loro sedie per 90 minuti, facendoli tornare a casa solo dopo aver provato una scarica catartica di emozioni. I migliori film sono sempre trasgressivi e ci mostrano cose per cui non siamo preparati, ci costringono a chiederci: “Cosa farei in questa situazione?” O semplicemente, “Grazie al cielo questo non sta accadendo proprio a me!”

I film sono un’esperienza voyeuristica. I thriller erotici intensificano quest’aspetto.

Il fascino originario dei thriller erotici risiedeva nell’aspettativa di poter vedere violenza o sesso estremi sul grande schermo del cinema, e a volte è successo. Ma questo sembra non essere più un qualcosa capace di attrarre il pubblico. Dobbiamo scoprire un nuovo modo di approcciare il thriller erotico, e se scoprite qualcosa in proposito, per favore fatemelo sapere.