Omne ignotum pro magnifico. Tutto ciò che è ignoto è sublime. A citare l’aforisma di Tacito è proprio Sherlock Holmes, rivolgendosi candidamente all’inseparabile dottor Watson nelle pagine de La lega dei Capelli Rossi.1 Che la letteratura poliziesca – in particolare il sottogenere della detective story – sia un prodotto della società tardo-positivista è cosa arcinota. […]
(Per ragioni di praticità di lettura, nell’articolo si è preferito scrivere i nomi giapponesi alla maniera occidentale, ovvero anteponendo il nome al cognome e non viceversa) Il primo film giapponese ad abbracciare una messa in scena esplicitamente apparentata agli stilemi del teatro kabuki è presumibilmente La bella e il drago [Bijoto kairyu, 1955] di Kōzaburō […]
Il regista greco Theo Angelopoulos, attraverso cinque film realizzati tra il 1970 e il 1980, ha costituito un vero e proprio “affresco storico” del suo paese. Parallelamente, di film in film, ha perfezionato il proprio stile cinematografico, portando la lezione del modernismo europeo ad un traguardo formale difficilmente eguagliato in quegli stessi anni. Un lirismo poetico […]
Volava come una farfalla, pungeva come un’ape: un ricordo di Seijun Suzuki
Per ricordare Seijun Suzuki (1923-2017) ci piacerebbe sfatare una credenza che la scarsa penetrazione in Occidente di una filmografia più eterogenea e composita di quanto a prima vista si sia disposti a pensare ha contribuito ad alimentare. Il falso mito del Suzuki impolitico, lui che ha maturato una visone cupissima dell’uomo e del Giappone dopo […]